Grammatica

Che cos’è la concordanza tra soggetto e verbo?

In grammatica, la concordanza è il principio secondo cui il verbo deve “accordarsi” con il soggetto della frase in termini di numero (singolare o plurale) e persona (prima, seconda, terza). Quando il soggetto e il verbo sono in accordo tra loro, la frase è grammaticalmente corretta.

Ad esempio:

  • Il cane corre. (soggetto singolare “il cane” → verbo singolare “corre”)
  • I cani corrono. (soggetto plurale “i cani” → verbo plurale “corrono”)

Regole generali della concordanza

Le regole di concordanza tra soggetto e verbo sono semplici quando il soggetto è un nome singolare o plurale ben definito:

  1. Soggetto singolare → verbo singolare
    • Esempio: Il gatto mangia.
      (Il soggetto “il gatto” è singolare, quindi il verbo è alla terza persona singolare “mangia”.)
  2. Soggetto plurale → verbo plurale
    • Esempio: Gli studenti leggono.
      (Il soggetto “gli studenti” è plurale, quindi il verbo è alla terza persona plurale “leggono”.)
  3. Soggetto composto → verbo plurale
    • Quando il soggetto è composto da due o più elementi uniti da “e”, il verbo va al plurale.
    • Esempio: Marco e Anna giocano a calcio.
      (Il soggetto è composto da due persone, Marco e Anna, quindi il verbo è al plurale.)

Casi particolari di concordanza

Ci sono situazioni in cui la concordanza tra soggetto e verbo richiede maggiore attenzione. Ecco alcuni casi particolari:

1. Soggetti uniti da “o” o “né”

Quando i soggetti sono collegati da “o” (che indica alternativa), la concordanza dipende dal senso della frase:

  • Se l’azione è riferita a uno solo dei soggetti, il verbo è al singolare.
    • Esempio: Luca o Paolo verrà a cena.
      (Solo uno dei due verrà, quindi il verbo è singolare.)
  • Se l’azione è riferita a entrambi, il verbo va al plurale.
    • Esempio: Né Luca né Paolo sono venuti.
      (Nessuno dei due è venuto, quindi il verbo è plurale.)

2. Soggetti separati da “uno dei”

Quando il soggetto è introdotto da “uno dei”, il verbo concorda con il nome singolare.

  • Esempio: Uno dei miei amici ha vinto la gara.
    (Il verbo si accorda con “uno”, che è singolare, non con “amici”.)

3. Soggetti di diverso genere

Se il soggetto è composto da più elementi di genere diverso, il verbo va al plurale maschile.

  • Esempio: Marco e Francesca sono arrivati.
    (Il verbo è al plurale maschile perché Marco è maschile e Francesca è femminile.)

4. Soggetti collettivi

Un soggetto collettivo (come “gente”, “maggioranza”, “gruppo”) di solito richiede il verbo al singolare.

  • Esempio: La gente è preoccupata.
    (Anche se “gente” si riferisce a più persone, il verbo rimane al singolare.)

5. Soggetti accompagnati da espressioni di quantità

Quando il soggetto è introdotto da un’espressione che indica quantità (es. “la maggior parte di”, “un gruppo di”), il verbo si concorda con il nome più vicino.

Esempio: La maggior parte degli studenti ha studiato.
(Il verbo si accorda con “maggior parte”, che è singolare.)

Curiosità storiche sulla concordanza

La concordanza tra soggetto e verbo non è sempre stata così rigida. Nei secoli passati, specialmente in epoca latina, la concordanza era meno definita rispetto a quella attuale. Ecco alcune curiosità:

  1. Il latino e la concordanza:
    Nel latino classico, la concordanza seguiva regole simili a quelle dell’italiano moderno, ma con alcune differenze. Ad esempio, in certe frasi, il verbo poteva essere posto in fondo alla frase e la concordanza era più flessibile. Questa struttura libera permetteva maggiori variazioni nella disposizione delle parole.
  2. L’evoluzione dall’italiano antico:
    Nell’italiano medievale e rinascimentale, la concordanza tra soggetto e verbo era meno rigida. Spesso si trovano frasi in cui il soggetto e il verbo non sono concordi secondo le regole moderne. Questo è il risultato dell’influenza latina e di dialetti locali che avevano strutture grammaticali diverse.
  3. L’accordo “a senso”:
    Esiste un tipo di concordanza chiamato accordo a senso, in cui il verbo concorda non con la forma grammaticale del soggetto, ma con il significato che il soggetto esprime. Un esempio classico è il termine “gente”, che è singolare ma si riferisce a una pluralità di persone. Nonostante il significato collettivo, in italiano standard, il verbo concorda al singolare:
    • Esempio: La gente è d’accordo.
      (Anche se “gente” indica molte persone, il verbo rimane singolare.)
  4. Influenza dei dialetti:
    In alcune aree d’Italia, specialmente nei dialetti meridionali, la concordanza tra soggetto e verbo può essere diversa rispetto all’italiano standard. In certi dialetti, ad esempio, è comune usare il verbo al singolare anche con soggetti plurali.

Conclusione

La concordanza tra soggetto e verbo è una regola fondamentale della grammatica italiana che garantisce la coerenza e la chiarezza nelle frasi. Comprendere e applicare le regole generali e particolari della concordanza è essenziale per migliorare la scrittura e la comunicazione. Le eccezioni e le curiosità storiche ci mostrano come la lingua italiana si sia evoluta e continui a essere dinamica.

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