Recensione del libro per bambini “Stanotte guardiamo le stelle”, di Alì Ehsani.
A cura di Scoperte… di Gioia!
Questo romanzo racconta la storia vera del piccolo Alì: in viaggio dall’Afghanistan all’Italia, dal 1997 al 2008.
Scritto in prima persona si rivolge a Mohammed, suo fratello maggiore scomparso in mare nel tentativo di raggiungere le coste greche. Era partito da solo, Mohammed, perché data la pericolosità della traversata in mare temeva per la vita di Alí. Gli aveva promesso di tornare a prenderlo con un’imbarcazione più sicura del canotto su cui si era avventurato tra i flutti. Invece, lo stesso destino che si era portato via i loro genitori, durante un bombardamento che rade al suolo la loro casa a Kabul, li separa ora definitivamente.
Il testo scorre attraverso il linguaggio semplice e diretto con cui il protagonista si esprime. Coinvolge il lettore dipingendo con tratto incisivo l’angoscia del piccolo Alì, la sua paura nel vivere da solo come clandestino in una terra oppressa dalla violenza, piena di contrabbandieri senza scrupoli che approfittano dei più deboli; l’ansia e l’inadeguatezza di trovarsi all’improvviso in un mondo adulto agli occhi del quale si sente spesso pressoché invisibile.
Eppure va avanti, Alì; cade rovinosamente più e più volte, ma non vuole e non può rassegnarsi come fanno molti suoi coetanei. Perché “quando uno si rassegna è pericoloso”. Perché “rassegnarsi (…) vuol dire che si sono dimenticati di volare”. Per lui “non c’è niente di più simile alla speranza nel decidere di emigrare: speranza di arrivare da qualche parte migliore, speranza di farcela, speranza di sopravvivere, di tenere duro, speranza di un lieto fine come al cinema”, per poter di nuovo “guardare le stelle”, ritrovando nel firmamento lo sguardo di chi ora e per sempre ti protegge dall’alto.
Adottato come lettura da numerose scuole secondarie italiane, questo libro è più che mai attuale: commuove, fa riflettere, scuote le coscienze nella sua straziante autenticità.
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